Quando una cliente varca la soglia del nostro istituto ha il desiderio di prendersi cura di sé e, perché no, di lasciarsi alle spalle i pensieri. Una cliente, entrando nel nostro mondo, si allontana dai problemi quotidiani per avvicinarsi di più a sé stessa, al suo viso e al suo corpo.

Paradossalmente la consulenza è già iniziata qui e molte di noi trascurano questa fase. Eh sì, cara collega, guardare dentro agli occhi delle persone è il primo passo per capire la loro richiesta di aiuto. Una vera professionista sa cogliere anche il modo di bere il caffè o la tisana, che si è gentilmente offerta, e al momento opportuno si può proporre con sicurezza, ad esempio, un check up viso, cosa che può essere molto confortante per la cliente, la quale si sente, così, messa al centro dell’attenzione. Ancor più semplice è quando la consulenza viene richiesta…ma siamo solo all’inizio!

UN NUOVO CONCEPT

Nell’ ottica di un nuovo concept consulenziale è importante effettuare tra beauty specialist e cliente un’anamnesi completa che non lasci nulla al caso, oltre alla oramai consolidata diagnosi della pelle con vari strumenti, è necessario conoscere il trascorso e il vissuto di quella pelle: come, ad esempio, sapere che tipo di trattamenti ha effettuato la cliente durante la sua vita, quali tecnologie sono state usate, quali tipologie di cosmetici, se ha effettuato e con quale frequenza trattamenti medico estetici. Passare in rassegna ogni aspetto che sia già evidente, ascoltando il più possibile la cliente, è fondamentale. Una volta rielaborate le informazioni, la giusta strategia da mettere in atto verrà a noi in modo più semplice. Utilizzare un classico diagnostico che comunica lo stato attuale della pelle è importante, ma limitante se ci fermiamo solo a quello: per una professionista fare la differenza, soprattutto nei risultati, è tutto! Annotate anche i motivi per cui la cliente ha deciso di rivolgersi a noi e gli obbiettivi che essa intende raggiungere: sarà poi nostra premura definire con lei se è attuabile o meno, o addirittura superabile!

CONSULENZA PERSONALIZZATA

Siate chiare nei tempi di attuazione, da inizio a metà e poi a fine percorso, per coinvolgere la cliente nell’osservazione della vostra pianificazione per i risultati step by step; ricordatevi che l’arma vincente è la personalizzazione.

Molto spesso rivedo e modifico i protocolli ad ogni singola seduta: il dettaglio a fine percorso farà la differenza!

Dovete essere in grado anche di variare al dettaglio il protocollo cosmetico o le tempistiche di posa di un prodotto o l’intensità di una tecnologia, tutte variabili determinanti.

Vi è un ritorno epocale (per fortuna) alla qualità, al buon gusto e alle scelte ponderate; fate in modo di essere adeguate a questa nuova frontiera ed anche di fare adeguare i vostri clienti ad un modo nuovo di confrontarsi con voi.

Ma non è tutto! Il periodo pandemico ha avuto molti aspetti negativi, tuttavia, come ogni evento possiamo trovare delle note positive: fra queste vi è stato un avvicinamento al mondo degli integratori naturali, utilissimi per il benessere e la salute di ogni individuo se saputi scegliere!

Il mio consiglio è quello di approfondire meglio le conoscenze in merito e suggerire, sulle basi dei dati raccolti in consulenza, i giusti integratori naturali che la cliente dovrebbe tenere in considerazione.

FORMAZIONE E INFORMAZIONE

Esistono molecole meravigliose ed estratti naturali unici e di alta qualità in grado di supportare i percorsi beauty che creiamo per le nostre clienti. Oltretutto saperne di più e poter consigliare è importante affinché le nostre clienti non scelgano a caso o ancor peggio per sentito dire.

Una vera consulente Beauty deve essere informata non solo sui propri cosmetici, metodi e tecnologie, bensì deve ampliare il proprio sapere a tutto il mondo della bellezza che sia estetico o medico estetico, al fine di trovarsi sempre sul pezzo ogni qual volta una cliente vi si rivolge.

Diceva Primo Levi “Se comprendere è possibile, conoscere è necessario”.

La conoscenza eleva il nostro status sia interiore sia professionale e ci pone di fronte a grandi obbiettivi finalmente raggiungibili. Perché avere solo una minima percentuale di clienti target, che anche per predisposizione personale si sono affidate in toto, quando possiamo sviluppare in modo completo almeno il 70% delle clienti che abbiamo già in istituto?

Fare incoming è importantissimo per avere nuovi utenti ma molto di più lo è avere tutti gli strumenti per fidelizzare e più a lungo le nostre clienti!